
All’ingresso veniamo accolti da una divinità. Siede sul suo trono, austera, e in passato doveva tenere un bambino tra le sue mani. Alle sue spalle si erge un tempio, probabilmente dedicato a lei. Questo è il Tempietto di Garaguso, così chiamato dal nome della località in cui è stato scoperto il Tempietto e la dea di Garaguso, risalenti al 480-470 a.C. e custoditi dal 400-470 a.C. Questo è il simbolo del Museo Archeologico Provinciale di Potenza, che raccoglieva tutti i reperti archeologici trovati nella città prima dell’apertura del Museo Nazionale.
L’acroterio, un elemento architettonico posto sulla cima del tetto, è stato scoperto a Serra di Vaglio e risale al IV secolo a.C. Rappresenta una delle Gorgoni, Medusa, figlia di Phorcys e Ceto, l’unica tra loro a essere mortale e che trasformava in pietra chiunque la guardasse. Aveva serpenti come capelli, segno della punizione di Athena per aver incontrato Poseidone davanti al suo tempio. Medusa fu uccisa da Perseo, che riuscì a tagliarle la testa con un coltello e uno scudo magico donatogli da Athena. Si dice che dal sangue di Medusa, che sgorgò sui letti dove Perseo si riposò sulla spiaggia, sia nato il corallo.
Liberamente ispirato da:
ARCHEONAUTA
Itinerari nel tempo a spasso per la Basilicata.
A cura dell’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata
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